Acqua di rete o di osmosi?

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Acqua di rete o di osmosi?

Come in tutti gli hobbies, anche in acquariofilia ci sono diverse scuole di pensiero che spesso vengono interpretate come vere e proprie religioni.
E, si sa, l’uomo sulla religione non transige!

Uno degli elementi che accendono le discussioni è l’elemento base di ogni acquario:

L’acqua!

Conduco acquari da oltre 30 anni e non conto più le piante che ho ucciso in questi sei lustri. Per i pesci è andata meglio ma solo perché ho smesso presto di torturarli. Per ragioni logistiche ho sempre avuto vasche molto piccole (massimo 30 litri) nelle quali sono passati pesci rossi (l’inizio per tutti), oranda, guppy, platy, molly, otocinclus, gourami, neon, cardinali, danio r., ancistrus d., peckoltia p., crossocheilus.
Questi mi ricordo.

Trenta anni fa nessuno diceva che 10 neon in 30l proprio non va bene! La regola era 1 cm a litro, quindi 30l = 30 cm = 10 neon da 3 cm.
Purtroppo nessuno è mai sopravvissuto a lungo, da qui la decisione di orientarmi sui plantacquari.
Durante questa lunga esperienza è passata molta acqua nelle vasche.
La prima era semplice acqua di rubinetto mediamente dura (kH 12 e gH 11), poi arrivarono i biocondizionatori che promettevano acqua perfetta. Qualche tentativo con acqua minerale (ne avevo trovata una economica a kH 2!). Con il passare degli anni e con il progresso delle tecniche scoprii l’acqua di osmosi che utilizzavo inizialmente per “tagliare” l’acqua di rete e per rabboccare.
Durante questa evoluzione i risultati ottenuti in termini di estetica (pulizia e trasparenza dell’acqua) e di risultati sulle piante sono sempre migliorati ma senza mai arrivare alla qualità che ormai era possibile ammirare nelle vasche dei guru del nostro hobby.

Acqua di osmosi!

Il salto di qualità vero è avvenuto quando ho iniziato a usare acqua di osmosi remineralizzata con gli appositi sali.
So che per alcune “religioni” questa si chiama “acquariofilia industriale” (inventata e caldeggiata dalle case produttrici per il proprio tornaconto) ma a questi voglio ricordare che i sali per remineralizzare si possono fare da se con pochissima spesa e l’acqua di osmosi si può produrre in casa ad un costo massimo attorno a 0,08€/l (fuck the system).
Ancora oggi, però, rimane sempre la curiosità di capire se si può condurre una vasca con l’acqua di rete. Vediamo quindi come possiamo affrontare il problema partendo da alcune affermazioni che è facile leggere in giro per il web.

  1. L’acqua di rubinetto è migliore persino delle acque in bottiglia.
    Questa affermazione è vera a metà e nasce da una cattiva interpretazione di una notizia vera, ossia che l’acqua del rubinetto è soggetta a molti più controlli e a limiti più rigidi rispetto alle acque minerali (v. tabella in fondo all’articolo). Ovviamente il fatto che sia più controllata non ne fa automaticamente un’acqua migliore.
    Un esempio per tutti: la legge ammette nelle acque potabili domestiche fino 0,1µg/l di Atrazina (diserbante) e 0,5µg/l di cloruro di vinile (più noto come PVC). Queste sostanze, derivate dall’attività agricola e industriale, si trovano solo nelle falde in pianura. In un’acqua di sorgente alpina o appenninica non ci sono. Quindi un’acqua in bottiglia di provenienza montana normalmente è priva di tutte le sostanze chimiche che troviamo nelle acque di pianura. Se abitate in qualche fortunata località montana si, la vostra acqua di rubinetto potrebbe essere migliore di tante acque in bottiglia; ma se abitate in pianura o collina (come il 90% circa degli italiani) forse la vostra acqua non è perfetta.
  2. L’acqua di rubinetto contiene tutte le sostanze necessarie.
    Anche questa affermazione è vera a metà. Se è vero che l’acqua di rubinetto contiene molte sostanze (anche troppe) non è vero che queste siano in quantità o proporzioni favorevoli alle piante e, men che meno, ai pesci tropicali.

Va bene, ma noi facciamo gli integralisti e decidiamo di usare SOLO acqua di rubinetto!
Parto da quella della mia città. Dalle analisi periodiche risulta che i bicarbonati sono a 260 mg/l (che corrisponde a kH 12), il calcio è a 56 mg/l e li magnesio a 13,5 mg/l (insieme determinano un gH pari a 11) mentre il pH è 8.
Consideriamo un parametro: l’arsenico, che sta a 4 µg/l (limite di legge 10 µg/l).

Un esempio

Preparo la mia vasca di piante da 25l netti con fondo in ghiaia di quarzo (inerte, così non ho alterazioni dei valori) e metto 25l di acqua di rete. I nitrati sono a 4 mg/l e i fosfati 0,1 mg/l: bassi per le piante, ma sempre meglio dell’acqua di osmosi che quanto a NO3 e PO4 sta a zero.
Con qualche cambio periodico e qualche piccola aggiunta di macro (NPK) posso ripristinare e mantenere questi valori.
Con kH 12 e gH 11 possiamo aspettarci un pH minimo di 7.4-7.5 ma più facilmente sarà attorno a 7.8 (l’acqua di rete è a pH 8, qualche acido umico in vasca lo abbasserà un pochino). Ricordo che sarà una vasca di sole piante quindi è importante sapere che con questo valore di pH le piante non saranno in grado di assorbire al meglio i nutrienti: è noto che il pH ideale per questo scopo è leggermente acido  (6.5-6,8).
Questa limitazione ci costringerà a sovradosare i macro esponendoci, in questo modo, al pericolo di proliferazioni algali.
Ricordiamo l’arsenico a 4µg/l.

Sfortunatamente la stagione calda mi costringe a raffreddare la vasca con una ventolina; questo aumenta l’evaporazione e porta a una perdita giornaliera di 2-3 litri nel periodo più caldo (dato reale).
Facciamo qualche calcolo sulla concentrazione di arsenico (As) considerando 2 litri giornalieri di rabbocco.
Inizialmente in vasca avremo 4µg x 25l = 100µg di As. I 2 litri di acqua evaporata non intaccano questa quantità (evapora acqua pura) quindi in vasca abbiamo 23 litri di acqua e 100µg di As; nel rabbocco aggiungiamo 2l di acqua che si trascinano 8µg di As. In totale avremo 108µg di As su 25l di acqua (4,32µg/l).
Il giorno successivo aggiungeremo ulteriori 8µg di As e così via. Fate due conti e vedrete che in 20 giorni si arriva a una concentrazione di 10.4µg/l che è superiore al massimo consentito (10µg/l) per la salute umana. Se supponiamo che il limite di 10µg/l sia per garantire la salute di un umano che inizia a bere acqua di rubinetto (facciamo un bimbo di 6 mesi che pesa mediamente 8kg) che effetto potrà avere la stessa concentrazione su un Neon (Parachirodon Innesi) che pesa circa 300mg (26’000 volte meno)?

È lecito pensare che i nostri ospiti possano essere debilitati e contrarre la “malattia dei neon” o l’odinium? Non ho le competenze adatte per fare ipotesi in merito ma qualche dubbio è lecito.

E gli altri valori?

Anche kH e gH aumenteranno costantemente e ve ne accorgerete facilmente guardando i depositi che l’acqua, evaporando, lascerà sui vetri. Essendo partiti da kH 12 e gH 11 potremmo presto raggiungere concentrazioni molto alte e inadatte alla maggior parte di piante e pesci. Nei 20 giorni che abbiamo considerato il kH salirà a 30!
Lo stesso criterio si applica a tutti gli elementi che non vengono “consumati” in vasca (o che vengono solo parzialmente consumati). Tenete conto che, se la vostra acqua deriva da acque di superficie (laghi, fiumi, invasi), potrebbe contenere anche (in quantità legali):

1.2 dicloroetano 3 µg/l
Epicioridrina 0.1 µg/l
Piombo 10 µg/l
Mercurio 1 µg/l
Nichel 20 µg/l
Antiparassitari-Totale 0.5 µg/l
Idrocarburi policiclici 0.1 µg/l
Tetracloroetilene 10 µg/l
Trialometani-Totale 30 µg/l
Cloruro di vinile 0.5 µg/l
Acrilammide 0.1 µg/l
Antimonio 5 µg/l
Arsenico 10 µg/l
Benzene 1 µg/l
Benzo(a)pirene 0.01 µg/l
Cadmio 5 µg/l
Cromo 50 µg/l
Rame 1000 µg/l
Cianuro 50 µg/l

 

Questo vi fa capire che i rabbocchi vanno ASSOLUTAMENTE fatti con acqua di osmosi, qualunque sia la vostra “religione”!
L’evaporazione toglie acqua pura e acqua pura dobbiamo rabboccare, altrimenti andremo ad aumentare in modo incontrollato le concentrazioni dei vari elementi disciolti.

Dalla teoria alla pratica

E siccome l’accusa che viene spesso fatta è quella di scrivere e argomentare senza mai mostrare nulla, vediamo i risultati di un esperimento di “autovasca” very-low tech condotta con acqua di rubinetto (tranne i rabbocchi eseguiti con acqua di osmosi). Il fondo è un misto di elementi con varie caratteristiche di scambio (argilla, torba, carbone attivo, sabbia) ma non parleremo di questo. Le piante derivano da potature di altre vasche. Lymnophila, Bacopa, Christmas moss e un muschio terrestre adattato. Abitanti: Planorbis e Physa. Niente filtro ne riscaldatore, fertilizzazione affidata al fondo. Una lampadina led da 3W. Cambi periodici.
Le foto sono a un anno dall’avvio e in periodo invernale (temperatura dell’acqua 12°C).

 

 

Naturalmente questa vasca sta in cantina. Quando ho cercato di portarla in casa mia moglie, con il piglio drastico classico delle donne, mi ha detto: “Scegli: o lei o me!”.

Non ha avuto difficoltà, invece, ad accettare questo nano cubo (20l) condotto in modo meno estremo: fondo JBL Manado, preparazione e cambi con acqua di osmosi remineralizzata, mini filtro interno con spugna e Siporax, riscaldatore, illuminazione led 10W home-made, fertilizzanti specifici per nano-vasche Equo Florido ABC, CO2. Cambi settimanali del 25%. 16 essenze diverse, abitanti: Planorbis e Lymnea.

 

 

E anche quest’altra 20l ha ottenuto una dignitosa accoglienza! Fondo inerte Bardula Top Soil, acqua di osmosi come la precedente ma con cambi mensili del 30%, fertilizzanti Dennerle E15, V30, Scaper’s Green, Power tabs, NPK booster e Sera Florena, mini filtro interno, luce led 15W, riscaldatore.

 

La Pogostemon erectus cresce benino, sugli 8 cm di diametro.

 

Ma quanto mi costi?

Una volta deciso di utilizzare acqua di osmosi inversa (troverete spesso scritto RO dall’inglese reverse osmosis) cerchiamo di capire come procurarcela e quanto ci costerà.
Prendo come riferimento qualcosa che conosco bene: una delle mie nano vasche da 25l netti e considero i fabbisogni per un anno.
Faccio cambi settimanali di 5 litri e un “reset” da 20 litri un paio di volte all’anno. Poi consideriamo un paio di litri a settimana per compensare l’evaporazione. Nel periodo estivo, con la ventola accesa ci sono periodi da 3 litri al giorno! Facciamo una media di 2 litri al giorno per quattro mesi.
In totale sono circa 600 litri all’anno. Nella mia città il costo minimo della RO in negozio è 0,15€/l, la spesa sarebbe quindi 90€ a cui va aggiunto il tempo per andarla a comprare, la benzina, il trasporto di taniche pesanti al 3° piano (senza ascensore).

E se la facciamo in casa?

Un impianto basico 4 stadi costa attorno ai 70€ e può produrre tranquillamente 1000 litri di acqua pura senza bisogno di ricambi producendo uno scarto di 4000 litri (valori medi).
Pago l’acqua 1,4€ al metro cubo comprese tasse e oneri. 600l di RO comportano un utilizzo di 3000 litri in totale quindi 3 m³ per un importo di 4,2€ che sommati al costo dell’impianto fa 74,2€.
Il costo al litro è poco inferiore al negozio (0,125€ contro 0,15€) ma in più abbiamo risparmiato molti viaggi e, soprattutto, ci rimane l’impianto!
Arrivati a 1000 litri dovremo sostituire la cartuccia sedimenti ma a quel momento avremo prodotto 1000 litri di RO al costo di circa 0,077€/l, la metà rispetto al negozio.

Il ciclo di vita della membrana osmotica sarà mediamente completo dopo circa 5000 litri di RO prodotta, ovviamente nel frattempo dovremo sostituire diverse cartucce (sedimenti, carboni, silicati) e a conti fatti, considerando l’acquisto iniziale, i ricambi vari e il consumo di acqua la nostra RO sarà costata meno di 0,04€/l.
Da qui un costo medio annuo di 24€ per produrre 600l di acqua pura.
Da che ci siete investite anche una decina di euro in un conduttivimetro: sarà utilissimo per capire se il vostro impianto sta funzionando a dovere (per saperne di più).

Ho iniziato scrivendo che ho ucciso innumerevoli piante, ed è vero, ma posso affermare che, da quando gestisco la vasca con RO e sali, i decessi sono drasticamente diminuiti considerando anche che sono passato da piante facili a piante decisamente complicate!
Sapete bene che una pianta semplice costa almeno 4€ a vasetto mentre una pianta rara può costare facilmente 3-4€ a stelo, mentre la frustrazione di vedere la vostra pianta preferita deperire inesorabilmente … non ha prezzo.
Stesso discorso se allevate pesci.
Inoltre i valori mediamente alti di alcuni elementi (kH, pH, sodio, calcio) nelle acque italiane, come abbiamo già visto, costringeranno a fertilizzazioni più pesanti e, complessivamente, a una gestione più attenta della vasca (più controlli sui parametri, cambi più massicci, ecc.) con conseguenti costi più alti.

Col senno di poi posso dire che, negli anni, l’acqua di rubinetto mi è costata un sacco!

Alghe

A parte le diatomee che possono esistere solo con acqua di rubinetto, non mi sento di affermare che l’acqua di rete possa automaticamente far sviluppare alghe in acquario. Va notato anche che, se la vostra acqua deriva da acque di superficie, la presenza di spore di alghe è tutt’altro che impossibile.
Posso affermare che, con l’uso di acqua di osmosi, ho avuto una drastica riduzione degli episodi di insorgenza algale e, per quella che è la mia esperienza, in ogni caso le invasioni sono state più facilmente controllabili ed eliminabili in breve tempo semplicemente migliorando la pulizia della vasca, aumentando la frequenza dei cambi, curando il bilanciamento della fertilizzazione (soprattutto il rapporto tra nitrati e fosfati secondo l’indice Redfield: Calcolatore ACT).

Altri vantaggi

Oltre ai vantaggi già visti aggiungo che la RO vi farà dimenticare le incrostazioni sulla linea d’acqua tanto brutte quanto fastidiose da togliere.
L’assenza di silicati vi farà dimenticare anche le patine marroni che spesso ricoprono vetri, arredi e piante (diatomee).
L’acqua di osmosi ha anche altri utilizzi domestici.
Provate a nebulizzarla su vetri e specchi e strofinate con un panno pulito, scoprirete che in molti casi potete evitare l’uso di detergenti specifici.
Se avete piante delicate (tipo orchidee o bonsai) la RO è ottima per irrigarli. Inoltre è perfetta per lavare le foglie delle piante da appartamento che si coprono di polvere.
La nostra RO è utile anche per fare il ghiaccio trasparente (ma lasciatela riposare per qualche ora affinché perda i gas disciolti).

Alternative

Come dicevo, a meno che abbiate la fortuna di avere un’acqua di rubinetto particolarmente pura, di grosse alternative non ce ne sono.
Qualcuno propone l’uso di acque demineralizzate o deionizzate normalmente destinate all’uso nei ferri da stiro e facilmente reperibili nei supermercati.
Di queste acque non è dato sapere il grado di purezza ne la carica batterica (per l’uso a cui sono destinate questi parametri hanno poca importanza quindi non vengono forniti).
Quello che è sicuro è che difficilmente le troverete sotto ai 2,50€ per una tanica da 5 litri con un costo di 0,5€/l. Oltre 10 volte il costo della nostra RO casalinga.

Conclusioni

La possibilità di avere un’acqua controllata, sicura e composta solo da quello che desideriamo e la possibilità di compensare l’evaporazione senza aumentare la concentrazione dei vari elementi già da sole bastano per giustificare la “fatica” di utilizzare RO.
A parte le questioni filosofiche sull’uso di questa acqua, ci sono anche validi aspetti prettamente economici se consideriamo il costo di piante e pesci che potremmo perdere.
Liberi di usare l’acqua di rete, ma un acquario è già un organismo vivente molto complesso anche senza introdurre variabili chimiche insondabili e indipendenti dalla nostra volontà.

Quanto alle auto-vasche, studiando bene i vari elementi possono tranquillamente funzionare, ma dovete avere una moglie molto, molto comprensiva!

Appendice

A puro titolo di esempio allego le analisi pubblicate dalle società di distribuzione di tre diverse località. Pongo in evidenza i valori di durezza solo perché sono i più facili da comprendere e valutare. Non vanno però dimenticati gli altri elementi!

La prima è della mia città (pianura Padana centrale)
kH = 11.8 – gH = 10.9 (rapporto Ca/Mg = 4:1).

La seconda è di un comune della Sardegna centrale.
kH = 0.9  – gH = 1.6 (rapporto Ca/Mg = 2:1)

La terza è di un comune della Toscana occidentale.
kH = 15.4 – gH = 43.4 (rapporto Ca/Mg = 2:1)

Infine il confronto tra varie normative in fatto di acqua potabile. (fonte: www.ilfattoquotidiano.it)

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