Effetti del caldo su alcune piante d’acquario

Condividi!

Il caldo nei mesi estivi è sempre un problema per la nostra vasca.
Quando la temperatura supera i 26-27°C molte piante e molti pesci iniziano a soffrire. Se la temperatura raggiunge i 30°C il problema poi diventa molto serio. L’acqua è meno ricca di ossigeno e questo, insieme alla temperatura alta, debilita i pesci. I più deboli possono sviluppare patologie latenti (batteriosi in primis) e anche morire.

 

Per le piante non va meglio. La temperatura alta aumenta il metabolismo e, quindi, la richiesta di nutrienti. Questo esaurisce più rapidamente le riserve e porta ad arresti della crescita che, come sempre, favoriscono l’insorgenza delle alghe. Inoltre la marcescenza delle foglie è accelerata e questo aumenta il carbonio organico in vasca, altra sicura fonte di alghe.
Va da se che tenere quanto più possibile le vasche a temperature massime di 26-27°C diventa essenziale per la salute generale della vasca.

Se il locale dove si trova l’acquario è condizionato il problema non si pone. Nei locali condizionati, se mai, va evitata l’eccessiva differenza di temperatura tra giorno e notte (tipica dei luoghi di lavoro: uffici, negozi, ecc.).
Se i locali non sono condizionati occorre prevedere dei sistemi di raffreddamento che vanno dalle semplici ventole ai più sofisticati raffreddatori di acqua.

 

Caldo!

Ma cosa succede se non possiamo mantenere temperature basse?
Vediamo dal vivo gli effetti del caldo su alcune piante di varia difficoltà.

L’acquario in questione è la mia attuale “vasca esperimenti” dove coltivo, alla rinfusa, diverse piante.
Si tratta di un 25l netti con filtro interno Dennerle Eckfilter angolare caricato a Siporax, riscaldatore da 25W, lampada Chihiros A501 regolata all’80% per 8 ore, fondo semi-inerte Bardula Top Soil con sottofondo di lapillo vulcanico, protocollo alxyon (kit PhytaGen M2), CO2. Cambi settimanali di 5l.
Abitanti: alcune Lymnaea e quattro caridine davidi.
La vasca si trova in cantina, locale che della “cantina” classica ha solo il nome. Le temperature vanno dai 6° in inverno ai 32° in estate.

Quest’anno non ho messo ventole quindi per almeno due mesi la temperatura ambiente (e quindi quella dell’acqua) è rimasta costantemente a 30° con punte di 32° nei periodi più caldi (nella mia zona abbiamo avuto qualche periodo a 37°).

Errori

Uno degli errori più comuni nel caso di temperature troppo alte è l’interruzione della fertilizzazione per il timore di esplosioni algali.
No!
Togliere cibo alle piante ottiene l’effetto contrario: piante ferme e alghe in arrivo!
Stessa cosa per luce e CO2. Non va diminuito nulla, anzi!

Pur consapevole di questo, il timore di invasione algale mi ha mal consigliato e probailmente ho commesso un errore.
La vasca ha avuto, durante e dopo l’avvio, una insistente presenza di filamentose che è durata due-tre mesi. All’inizio dell’estate non ve n’era più traccia ma temevo che il caldo avrebbe potuto riportarle.

Ho quindi adottato una strategia di fertilizzazione piuttosto prudente (5 ppm di NO3 come riferimento e il resto in proporzione).
Questo è in contrasto con la logica che avrebbe voluto un aumento dei nutrienti per far fronte all’accelerazione del metabolismo dovuta alle temperature più alte.
Sospetto che questo “digiuno” forzato sia una concausa dei problemi che vedremo.
Rimane però difficile stabilire quanta parte sia dovuta alla temperatura e quanta alla relatività scarsità di nutrienti.

Effetti

La conduzione è avvenuta per tutto il periodo caldo senza variazioni rispetto al solito, quindi rabbocchi con RO (ovviamente molto più frequenti), cambi settimanali 20% con acqua RO ricostruita con PhytaGen S1, fertilizzazione per mantenere NO3 attorno a 5 ppm, PO4 e Fe a 0.5 ppm. CO2 dosata per avere 20-25 ppm.
Ovviamente le piante hanno sofferto ma sono sopravvissute adottando, più o meno tutte, lo stesso stratagemma: riduzione della superficie fogliare e rallentamento della crescita.
Al ritorno delle temperature più miti stanno tornando tutte in piena forma.

Vediamo ora nel dettaglio cosa è successo.
Tutte le foto sono in alta definizione, cliccateci sopra per la vederle a risoluzione originale.

 

Alternanthera reineckii mini

La pianta ha rallentato la crescita. Le foglie sono scese a dimensioni metà del normale e di colore verdastro (v. frecce nella foto). La parte sopra alla linea rossa è quella cresciuta dopo il calo della temperatura.

 

 

Didiplis diandra

Anche questa pianta ha rallentato molto la crescita e ha prodotto foglie molto più piccole. Alcuni steli sono anneriti.
Nella foto si vede chiaramente l’effetto del periodo caldo (zona tra le due linee rosse). Da notare (freccia blu) che, al ritorno delle temperature normali, anche la parte danneggiata ha prodotto un nuovo germoglio.

 

 

Eleocharis acicularis mini

Data la morfologia e la lentezza non posso dire se vi è stato un rallentamento della crescita. Molte foglie sono ingiallite e sono morte: ogni giorno ne ho trovate una quindicina a galla, preda delle Lymnaea. Attualmente rimangono ancora parecchie foglie gialle ma se ne staccano solo 2-3 al giorno.

 

 

Hydrocotyle tripartita

La tripartita ha sofferto moltissimo. Tutte le foglie presentavano numerosi fori (come quelle visibili in foto sotto alla linea rossa). Ho dovuto potare drasticamente conservando solo 2-3 steli che mostravano apici vitali. In pochi giorni però la pianta è decisamente rinata.

 

 

Ludwigia mini super red

Stesso comportamento delle precedenti piante a stelo: crescita stentata e foglie piccole. Al calo delle temperature non tutti gli steli si sono ripresi. Nella foto, a sinistra uno stelo compromesso mentre in quello a destra si può notare il cambio di passo sopra alla linea rossa.

 

 

Lysimachia nummularia aurea

La Lysimachia è una pianta che possiamo trovare anche lungo i nostri corsi d’acqua. Sembra decisamente abituata alle temperature alte. Non ha subito alcun danno ed ha continuato indisturbata la sua crescita.

 

 

Proserpinaca palustris

Insieme alla Lysimachia è l’unica pianta che non ha subìto arresti di crescita. Foglie molto aghiformi credo per relativa scarsità di CO2.
Ovviamente il ritorno a temperature decenti ha fatto comunque piacere anche alla Proserpinaca:

 

Rotala indaca (ex Ammania bonsai)

Questa pianta era già parecchio compromessa prima dell’estate. I pochi steli sopravvissuti dall’altra vasca sono stati trapiantati qui nel tentativo di salvarla. Durante il periodo caldo la indaca si è ripresa come ha potuto e, col fresco, sta lentamente migliorando (sopra al segno rosso).

 

 

Rotala rotundifolia

Ancora nanismo delle foglie e del fusto (parte indicata). Anche in questo caso alcuni steli non si sono ancora ripresi e continuano a crescere con foglie piccole.

La ripresa generale è comunque buona:

 

Rotala ramosior “sunset”

Stesso copione della Alternanthera con foglie più piccole e scolorite (v. frecce). Le piante non sono ancora al meglio ma l’effetto del calo di temperatura è evidente.

 

Conclusioni

La buona notizia è che tutte le piante, bene o male, hanno superato i due mesi a temperatura decisamente alta. Alcune senza danno (Lysimachia e Proserpinaca), altre salvate per il rotto della cuffia (Hydrocotyle). Anche le quattro caridine davidi hanno superato l’estate.

Buone notizie anche dal lato alghe: dalle foto avrete notato la totale assenza delle nostre “amiche”.

Come ultima cosa vi faccio notare la diversa velocità di crescita delle varie piante. Nelle foto che hanno una riga rossa potete vedere, sopra a questa, la parte cresciuta dopo il ripristino dellle temparture. Confrontate, per esempio, la crescita delle tre cugine Rotala sp. nello stesso intervallo di tempo.

 

Daniele Soldi

 


©Copyright 2019 Daniele Soldi  –  Acquarioct.it

Tutti i diritti sono riservati.
I testi sono di proprietà di Daniele Soldi ai sensi e per gli effetti della Convenzione Universale del diritto d’autore di Ginevra 1952 e della Legge 22 aprile 1941 nr. 633 modificata dalla Legge 22 maggio 2004 nr. 128
E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su sito internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione scritta dell’autore e con citazione esplicita della fonte.
E’ altresì vietato utilizzare il presente materiale per scopi commerciali di qualunque tipo.
Copyleft: è consentita la stampa e la copia cartacea esclusivamente per uso personale e senza fine di lucro.
E’ consentita la riproduzione parziale su forum o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte.
Le suddette regole valgono in tutti i paesi del mondo, ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.
Le immagini sono di proprietà personale dell’autore.

Related posts