Fertilizzare – 3. Per chi non si accontenta

Condividi!

Livello 3 – I fertilizzanti avanzati

Una strategia di fertilizzazione basata su fertilizzanti universali coadiuvati da aggiunta di prodotti a base di macro NPK dovrebbe essere più che sufficiente per la grande maggioranza delle nostre vasche, soprattutto se popolate con equilibrio.
Dove anche questo sistema mostra i suoi limiti è in vasche molto piantumate e/o con presenza di piante particolarmente esigenti.
Diamo per scontato che chi conduce una vasca di questo tipo non è un principiante quindi sa già bene come fertilizzare.

Lo scopo di questo articolo è quello di spiegare a grandi linee ai meno esperti quali sono le strategie e i prodotti in commercio.

Per questo nuovo livello, però, è basilare capire che l’elemento più importante di ogni acquario (e in particolare per un plantacquario) è il fondo: vero e proprio cuore pulsante della vasca. Un fondo inadeguato sarà assolutamente insufficiente a supportare lo sviluppo delle piante più esigenti, anche se arricchito con tabs varie.
Prima di proseguire nella lettura di questo articolo vi consiglio quindi di dare un’occhiata agli articoli sull’avvio dell’acquario:
Tecniche di avvio di un acquario, parte 1 – Il fondo
Tecniche di avvio di un acquario, parte 2 – Come fare?

Altrettanto indispensabile è l’utilizzo di acqua di osmosi remineralizzata a dovere. Questa acqua sarà la prima linea di fertilizzazione. Se volete, per restare nel tema di questa serie, l’acqua di osmosi remineralizzata sarà il fertilizzante “livello zero”.

Allo stesso modo non potremo prescindere dalla fertilizzazione con CO2. Troverete sicuramente molti che vi diranno che la CO2 è superflua ma vi garantisco, per esperienza personale, che nulla darà più vitalità alle vostre piante di una buona concentrazione di CO2.

Perché passare al livello 3?

Abbiamo già visto i difetti dei protocolli livello 1 e 2 che consistono principalmente nella rigidità delle proporzioni tra gli elementi (micro, N, P e K). Anche qualora riuscissimo a trovare un delicato (e improbabile) equilibrio con una vasca avanzata, questo non ci metterebbe al riparo da inconvenienti.
Succede che una vasca perfettamente stabile e con piante lussureggianti vada in crisi per la sola introduzione di una nuova essenza. Se questa nuova pianta, per esempio, fosse avida di fosfati, questi andrebbero presto in carenza lasciando in difficoltà tutte le altre piante. Questa singola carenza andrà ad alterare tutto l’equilibrio rendendo vano il nostro piano di fertilizzazione (ricordate la legge di Liebig).

Fertilizzanti a elementi singoli

In questi casi ci vengono in aiuto i fertilizzanti a elementi singoli. Si tratta di dosare separatamente ciascun macro (azoto, fosoforo e potassio) e i micro (principalmente ferro e mix di micro in tracce). Calcio e magnesio saranno gestiti con i cambi d’acqua attraverso i sali di remineralizzazione (il livello zero!).
Ovviamente il dosaggio eseguito in questo modo richiede una maggiore esperienza e un maggior controllo perchè il bilanciamento ottimale tra i vari elementi non sarà predefinito secondo l’esperienza di una grande azienda ma sarà pienamente nelle nostre mani! I dosaggi dipenderanno essenzialmente dal tipo e dalla quantità di piante presenti, dalla tipologia del fondo e dalle qualità chimico fisiche dell’acqua (pH, durezze, conducibilità) dalla quantità di CO2 e dalla intensità dell’illuminazione.
In questa categoria potete trovare:

Marca e linea
Macro Carbonio Micro e vari
 alxyon PhytaGen N1
P1
S1 Planta *
K1

M1/M2
Mg1
 EQUO Florido N7 – P7 – K7 C7
Fe Mg
Tracce
 ELOS Advanced Formula 1 – 2 – 3 4 – 5 – 6
 Ocean Life
Nitrogen N
Phosphor P
Potassium K
 Aquacarb  Iron Fe
Micros
ADA Green brighty
(Sito Japan)
Nitrogen
Special LIGHTS
K o Neutral K
Iron
Mineral
Aquarebell Makro Basic
Nitrat
Phosphat
Kalium
Eisen
Flowgrow
Continuum
flora.viv grow (N)
flora.viv P
flora.viv K
flora.viv prolifera
flora.viv Fe
Drak
Eudrakon N
Eudrakon P
Ferrdrakon K
Kramerdrak
Daydrakon
Easy-Life Nitro
Fosfo
Potassium
EasyCarbo Ferro
Profito
JBL ProScape N – P – K Fe+microelements
Mg macroelements
MasterLine
Nitrate
Posphate
Potassium
Carbo
Iron
Seachem Flourish Nitrogen
Phosphorus
Potassium
Excel
Iron
Trace
Advance
TNC
Nitrogen
Phosphorus
Potassium
Carbon Iron
Trace
Vimi Solo N
Solo P
Solo K
Accelerator Solo Fe
Micro
Ogni famiglia di prodotto è linkata alla propria pagina descrittiva sul sito del produttore.
* Si tratta di sali per la ricostruzione dell’acqua di osmosi a cui è deputata anche a funzione di integratore di potassio.
Nota: nella tabella non compare Aquavitro in quanto di difficile collocazione in questa e in altre categorie.

 

Come vedete dalla tabella queste linee prevedono anche prodotti per integrare i micro e molti offrono anche il “carbonio liquido”. Prestate molta attenzione alle istruzioni dei produttori per l’uso di tutti questi prodotti e, in particolare, per il carbonio liquido.
Quest’ultimo è un additivo che fornisce cabonio in una forma assimilabile dalle piante. Alcuni produttori lo danno come alternativa alla CO2, altri come coadiuvante.
Essendo un potente biocida inibisce la crescita delle alghe.
Agisce anche a livello delle microalghe che si formano naturalmente sulle foglie delle piante. Queste alghe sono in competizione alimentare con le foglie e ne limitano l’assorbimento. L’azione del carbonio liquido, uccidendo queste microalghe, favorirebbe l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante stesse. Per un approfondmento: La “CO2 liquida”

Su questi prodotti ogni casa ha le proprie strategie di utilizzo che vanno attentamente studiate e comprese. Alcune hanno calcolatori online per facilitare il calcolo dei dosaggi.
Anche Acquario Chimica e Tecnica vi mette a disposizione un calcolatore che arricchiremo presto con nuovi produttori.

Due parole sulla novità dell’ultimo momento che i più attenti avranno notato nella tabella.
Sarà presto sul mercato la linea PhytaGen della italiana ALXYON.
Si tratta di una linea di integratori nata dagli studi di Fabrizio Lattuca con la fattiva collaborazione di Andrea Mantegna.
Al momento non ho altre notizie ma presto torneremo sull’argomento.

Livello 2.5

I fertilizzanti ad elementi singoli possono essere utilizzati anche per correggere le eventuali carenze che si possono creare utilizzando i prodotti a proporzione fissa. Siamo quindi a metà strada tra un protocollo composto da universale più integratori di macro (livello 2) e il dosaggio completamente ad elementi singoli (livello 3).

Linee speciali

Oltre alle categorie già viste, c’è un ulteriore gruppo di prodotti che si propongono di offrire i vantaggi della fertilizzazione avanzata ma con la semplicità di utilizzo dei fertilizzanti universali. Si tratta di protocolli composti da 2-3 prodotti da dosare giornalmente o settimanalmente.
Tutti prevedono l’utilizzo di “carbonio liquido” e non possono essere utilizzati singolarmente.
Questi prodotti non vanno assolutamente confusi con i fertilizzanti universali: si tratta di miscele sofisticate che, a dispetto dell’apparente semplicità di utilizzo, richiedono esperienza per essere sfruttate al meglio senza produrre danni.

  Marca
Carbonio Micro Macro Micro + Macro
  Equo Florido ABC*
A B C
  Acvaristic MasterLine** Carbo I II
  Acvaristic MasterLine** Carbo All in one
All in one Golden
  The 2HR Aquarist
APT Zero

APT Complete
  TNC Carbon

Complete
  Vimi Accelerator All in one
All in Red
  * Linea prodotta con la collaborazione di Enrico Fortuna.
  ** Linea prodotta da Marian Sterian disponibile in Italia presso Aqualander

 

Equo Florido ABC è un prodotto specifico per nano-vasche molto concentrato (si dosa a gocce) nato dalla collaborazione tra Equo e l’aquascaper Enrico Fortuna. Nel test effettuato con Equo ho ottenuto una crescita equilibrata (cosa molto utile nelle nano-vasche) con ottima intensità di colore, sia sui verdi che sui rossi.
L’esperienza sin qui fatta con MasterLine ha evidenziato una crescita più spinta anche sulle piante più esigenti ma con colori un po’ meno intensi.
MasterLine produce anche All in One, un fertilizzante completo (micro e macro) da utilizzare unitamente al carbonio liquido.
Quest’ultima soluzione è stata adottata anche da TNC (Complete) e da Vimi con il suo All in One e la versione specializzata per piante rosse All in Red.

Questi prodotti pre-dosati a copertura completa sembrano essere la soluzione finale sia per gli esperti che per i neofiti, tuttavia ribadisco che non sono privi di possibili problemi.
Il bilanciamento di vari elementi è frutto dell’esperienza dei produttori (spesso con la collaborazione di acquariofili molto esperti) quindi possiamo pensare che tutti gli elementi siano dosati in proporzioni perfette.
Ma le variabili in gioco sono talmente tante che, purtroppo, anche questi prodotti andranno gestiti attraverso un attento dosaggio, con una oculata gestione dei cambi d’acqua e con la scelta opportuna delle essenze da utilizzare.

Dosaggio

A livello 3 è essenziale controllare i macro con i test, almeno fino a quando non avrete capito quali sono le dosi di N, P e K che dovete introdurre periodicamente. Una volta trovato l’equilibrio potete diradare i test.
In valore assoluto si può partire da NO3 a 5 ppm, PO4 a 0.5 ppm e K tra 10 e 15 ppm. Questa è una base di partenza tranquilla. Vasche con piante molto rapide e con forte illuminazione potrebbero funzionare bene anche con dosaggi molto superiori (per esempio NO3 a 20 ppm, PO4 a 2 ppm).
Tanto per avere un’idea di quanto posso essere variabili i dosaggi, osservate questa tabella di Aquarebell circa uno dei loro fertilizzanti:

si va da 1 ml a settimana fino a 5 ml al giorno, 35 volte tanto!
Inoltre Aquarebell, molto correttamente, precisa che: “Questo suggerimento sul dosaggio è solo una linea guida. Il dosaggio può essere aumentato o diminuito a seconda delle condizioni della vasca per ottenere buoni risultati“.
Come dire: “non sappiamo quanto mangiano i vostri polli ne quanti siano, vedete voi di dosare il mangime per ottenere i migliori risultati”.

L’ultima modalità di dosaggio è la migliore e la più comoda ma ci arriverete solo con tanta passione e dopo un po’ di tempo.
Quando avrete la necessaria esperienza il dosaggio dei vari fertilizzanti (qualunque livello) sarà effettuato osservando le piante e la vasca in generale. Riuscirete facilmente a capaire se manca potassio o ferro, se c’è troppo azoto o pochi fosfati. I segnali sono noti: qualche forellino sulle foglie più vecchie, un ingiallimento, un rallentamento della crescita, il formarsi di alghe verdi sui vetri …

E ricordate sempre che si fanno molti più danni esagerando che scarseggiando!

Frequenza dei dosaggi

A qualsiasi livello si voglia fertilizzare la condizione ideale è quella di dosare i fertilizzanti su base giornaliera. Questo permette di avere concentrazioni di nutrienti più basse quindi meno possibilità per le alghe. È un po’ come l’alimentazione dei pesci: va dato poco cibo ogni giorno. Pensate che disastro succederebbe se la dose settimanale di mangime venisse introdotta in vasca in un solo giorno: molto mangime andrebbe ad inquinare l’acqua con conseguenze che potete immaginare.
Con i fertilizzanti la situazione non è così grave perchè si tratta di sostanze decisamente meno inquinanti e, in molti casi, trattate con additivi (chelanti) che consentono un rilasco lento dei principi attivi in acqua.
Proprio per questo non vanno utilizzati su base giornaliera i fertilizzanti a lungo periodo (tipicamente quelli mensili) a meno che non sia indicato nelle istruzioni del produttore.
In genere tutti i fertilizzanti settimanali sono utilizzabili a dosaggio giornaliero (ovviamente a dose di 1/7).

Due parole sul “carbonio liquido”. Questo elemento, nel 90% dei casi, è composto da una soluzione diluita di glutaraldeide. Come già accennato si tratta di un potente biocida utilizzato per la disinfezione ad alto livello di strumenti medicali. Questo prodotto va dosato ASSOLUTAMENTE su base giornaliera.
Dosare settimanalmente in una sola volta una quantità di 7 volte quella consigliata per il dosaggio giornaliero potrebbe uccidere in poco tempo gasteropodi e crostacei e probabilmente anche i pesci.

I substrati fertili

Come già accennato, il discorso sulla fertilizzazione non può essere completo senza parlare del contributo essenziale del fondo (anche per piante che assorbono prevalentemente dalla colonna). Senza scendere nel dettaglio (avrete già letto negli articoli dedicati all’avvio dell’acquario) mi limito a farvi notare che molti produttori di fertilizzanti hanno a catalogo anche dei substrati fertili (o attivi che dir si voglia).
Molto spesso i fertilizzanti di questi produttori si integrano perfettamente con il substrato il quale contiene già quantità significative di macro e micro. Un caso su tutti: ADA con il suo famoso Aqua Soil – Amazonia.
Utilizzare uno di questi substrati particolarmente carichi di macro con fertilizzanti di marche diverse può facilmente portare a grandi sovradosaggi con immancabili problemi. Quindi occorre informarsi molto bene su tutti i prodotti che vogliamo usare e pianificare la fertilizzazione in fase di progetto della vasca, partendo dal substrato.

Cambi d’acqua

A livello 3 diventa essenziale effettuare cambi d’acqua a volte anche molto corposi. Alcuni produttori suggeriscono cambi settimanali del 30-50%!
Ci sono due ragioni principali per giustificare questa scelta e tutte e due sono legate alla tipologia di vasca a cui si applica il livello 3: vasche MOLTO piantumate (fino all’80% del volume) e con piante a crescita rapida e molto esigenti.

  1. Integrare calcio e magnesio.
    Raramente questi macro sono presenti in abbondanza nei fertilizzanti (soprattutto il calcio) quindi vanno integrati con i sali che ricostruiscono il gH nell’acqua di osmosi (calcio e magnesio, appunto).
  2. Eliminare gli eccessi di fertilizzanti non consumati dalle piante.
    In situazioni di forte crescita (quindi grande consumo di nutrienti) e in presenza di piante con le più disparate esigenze, dovremo necessariamente dosare molti macro. I dosaggi dovranno essere tali da evitare che qualche elemento vada in carenza (torna la legge di Liebig). Questo può portatre ad un pericoloso accumulo di quegli elementi meno assorbiti dalla nostra vegetazione. Da qui l’esigenza di cambi regolari e abbondanti.

Conclusione

Spero, con questa serie di articoli, di aver chiarito un poco le idee sull’argomento fertilizzanti o, almeno, di aver stimolato la vostra curiosità sull’argomento.
Dopo aver letto questi articoli non sarete certo diventati esperti (nulla può sostituire l’esperienza pratica) ma avrete gli elementi per decidere da dove cominciare.
Tenete sempre presente gli scopi che volete raggiungere e il tempo che volete o potete dedicare alla cura dell’acquario: più salite la scala più tempo dovrete dedicare alla vasca.
Non esagerate mai con i fertilizzanti e non scoraggiatevi. Cercate sempre di capire il perché di quello che succede in vasca e non abbiate timore a chiedere consigli nel nostro gruppo FB.

Buona coltivazione a tutti.

Daniele Soldi


Ringraziamenti

Questa serie di articoli non avrebbe visto la luce senza l’esperienza accumulata in anni di tentativi ed errori e, soprattutto, senza i preziosi consigli che molti amici mi hanno regalato in questi anni.
Voglio qui ringraziarli per l’aiuto e per la pazienza:

Giovanni Annoni
Davide Farina
Enrico Fortuna
Samuele Gamberini
Andrea Mantegna
Luciano Pozzoni
Marino  Varetto

Related posts