Florestas Submersas di Takashi Amano …..

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florestas submersas

 

 

Dreams of Nature Aquarium…  The legacy of Aquascape Creator, Takashi Amano

 

Florestas submersas di Takashi Amano all’Oceanario di Lisbona, la mia visita. 

Per molti appassionati di acquariofilia in generale, Mr. Takashi Amano può rappresentare soltanto un furbo quanto abilissimo uomo di affari poichè sulla sua passione e con la sua straordinaria abilità imprenditoriale, abbinata alla sua bravura di fotografo professionista, ha saputo creare nel tempo un impero commerciale (da molti considerato effimero, nelle sue creazioni ed opere).

Ma vi assicuro che quando ci si trova personalmente di fronte ad una simile “Opera”, perché di questo si tratta, ospitata nell’Oceanario di Lisbona, beh, è facile rendersi immediatamente conto di quanto ci si stia sbagliando… e di grosso anche!

Inaugurata a Lisbona il 22 aprile 2015 nel contesto dell’Oceanario pubblico della Città come “Esposizione Temporanea”, la Floresta Submersas a quattro anni ed oltre dal suo avvio vive meravigliosamente ancora di luce propria, sana, pulita ed integra così come il suo Creatore l’ha pensata e voluta.

Da quanto si sente dire in giro (anche confermato dal fatto, che i responsabili dell’Oceanario, continuano a rinnovare di anno in anno il suo mantenimento) sembra che in gran parte contribuisca a sostenere ed a provvedere al bilancio dell’intera struttura, proprio per il numero di appassionati che richiama continuamente da tutto il mondo, cosa che, credo, continuerà a fare per molti altri anni ancora a venire.

Mi scuserete questa apertura che potrebbe a qualcuno sembrare polemica e di parte, ma così non è, nè vuole esserlo. Semplicemente mi piace ribadire il concetto che vado a ripetere quasi come un mantra: non esistono acquari effimeri!

Se ben progettato, studiato e correttamente condotto, la fine di un acquario (di qualunque genere esso sia) è, e resta, decisa solo dal suo conduttore, che per i più svariati è più o meno condivisibili motivi, ne decide la sua sopravvivenza o la sua fine.

Chiarito questo punto a me molto caro (mi scuso ancora con tutti), torniamo alla nostra visita a questa installazione meravigliosa ed unica.

 

È l’eredità che il Sensei Amano ci ha lasciato, che ci ha voluto lasciare …

 

Florestas Submersas è l”Opera Magna” del Maestro Takashi Amano.

Di fronte ad essa per chi come me, che con un pizzico di orgoglio personale, ha avuto la volontà di seguire i suoi insegnamenti e le sue idee nel corso degli anni, e la fortuna e l’opportunità di poter visitare la Nature Aquarium Gallery Ada di Niigata e lAcquario Sumida a Tokyo, riesce immediatamente a vedere, a intuire e a comprendere il suo pensiero, ed a riconoscere quindi la sua “mano”.

Personalmente avevo potuta vederla soltanto dalle foto e dai video che si trovano comunemente in rete o sui vari social, oltre che aver in pratica consumato il cd blue-ray ufficiale Ada che racconta e descrive tutta la sua realizzazione ma finalmente ho potuto visitarla di persona.

 

Florestas submersas

 

 

 

La visita all’Oceanario…

 

 

Florestas submersas

 

 

Usciti dalla Metro, è facile raggiungere l’Esplanada Don Carlos I°, nel Parque das Nacoes, dove ha sede  l’Oceanario, basta seguire il percorso segnato dalle mattonelle del marciapiede.

Appena entrati, dopo aver fatto il biglietto, si salgono delle scale che introducono direttamente a questa meravigliosa prima sala, la Florestas Submersas.

L’impatto è imponente, due tabelle luminose che indicano rispettivamente il titolo e spiegano chi fosse Mr. Amano e poi … ti manca il fiato, un ferro di cavallo di 40 metri di emozione pura, oserei dire senza eguali!

I semplici numeri di cosa sia, e di come sia stata allestito questo Progetto sono da delirio, ma li vedremo dopo. Intanto vi dico che questa è la più grande installazione di acqua dolce piantumata mai fatta prima al mondo, e porta la firma del Sensei Takashi Amano.

 

L’Acquario come si presenta…

 

 

Florestas submersas

 

 

È difficile definire la Florestas Submersa “acquario” in quanto quando lo si vede e lo si osserva, ci si rende conto che è tanto in tutto, troppo vasto, troppo grande con le ambientazioni che si susseguono intercalandosi tra zone aperte e zone piantumate quasi a formare delle isole, (che personalmente a me ricordano molto gli janos amazzonici), e che ti lasciano completamente a bocca aperta.

In queste isole i pesci scelti si muovono lentamente colonizzando le stesse, ed è una vera  sorpresa osservare come ogni specie, viva in precise zone e fasce di profondità, che non abbandona quasi mai.

I territori per quanto noi possiamo conoscerli sono molto piccoli e ristrettì e credo che, ad esempio, il gruppo di Pterophyllum Altum non abbia mai abbandonato la zona centrale della vasca, perché quello è in se il loro territorio. Così come i Trichogaster Leeri che stazionano in superficie ed a mezz’acqua, protetti dalle radici di legno, dalle piante emerse e dalle foglie galleggianti delle ninfee Tiger Lotus red, in una precisa zona…

La prima delle cose che saltano immediatamente ai nostri occhi è il fatto che in proporzione alla massa d’acqua ed alle dimensioni dell’acquario, il numero dei pesci ospitati è di per se minimo, e ben proporzionato.

Inutile dire che ho cercato di vedere se fossero presenti insorgenze algali, ma niente; tutto l’acquario è lindo e pulito. Oddio, se proprio si vuole, piccole e rade filamentose di pochi mm in qualche zona, ma tenute a bada dai Siamensis e dagli Oto, oltre che dalle immancabili japonica.

L’illuminazione e le plafoniere utilizzate al momento della mia visita di soli pochi giorni fa, (fine agosto 2019), era ancora affidata esclusivamente ad Hqi solar, a differenza della scelta fatta per la Galleria di Niigata che già dall’agosto 2017 si presentava ormai solo con plafoniere di luci a led rgb. Sicuramente questa scelta è dettata dall’esigenza di avere luce adeguata anche a grande profondità.

Il fondo è costituito da sabbia cosmetica bianca, pulita all’inverosimile, con piccole zone di raccolta, dove gli eventuali (pochi), detriti si accumulano, per poter essere raccolti facilemente nel corso delle manutenzioni periodiche.

Altro dettaglio molto importante che si nota, è che le piante, tutte le piante coltivate nella Florestas Submerrsas, sono continuamente cullate da un flusso di corrente che le accarezza, senza alcuna zona di acqua ferma. Il famoso “Nagara”, tanto caro al Maestro Amano.

La cura e la manutenzione della Florestas Submersas è evidente: non una foglia morta, non una pianta macilenta, steli puliti, regolati e credo costantemente potati e ripiantati.

La mia visita è avvenuta di prima mattina e non ho potuto osservare grossi fenomeni di pearling, salvo che nella zona delle stelo appena accennato, ma viste le dimensioni della vasca non me ne sono stupito affatto.

 

L’organizzazione e la disposizione della sala…

 

La sala concede delle sedute centrali per potersi sedere ed ammirare il fronte centrale dell’istallazione, così come una sorta di terrazza posteriore, permette di osservare tutto dall’alto centralmente, con un notevole effetto scenografico.

Un consiglio curioso: nel proseguire la visita all’Oceanario, è possibile garantirsi di poter ritornare a visitare la Florestas Submersas, ma ricordatevi di farvi marchiare dal personale presente all’uscita, il braccio con il timbro ad inchiostro invisibile e rilevabile solo con una luce Wood.

Questo vi renderà possibile ritornare alla sala delle foreste sommerse  di Amano.

Il resto dell’Oceanario merita comunque di essere visitato, e la visita si snoda attraverso sale, ambientazioni e vasche di ogni genere, sia di acqua marina che dolce e salmastra, oltre ovviamente a terrari e paludai, anche se, devo dirlo, molto simile a qualsiasi altro acquario pubblico.

Degna di nota comunque, a mio umile avviso, la vasca dedicata ai “Draghi Marini”, Phyllopteryx taeniolatus e Phycodurus eques, non sempre così facili da poter osservare dal vivo.

 

 

 

 

Inutile dire che questa visita, sia una esperienza unica è spettacolare, una emozione per chi è appassionato di acquari che rasenta la commozione, un po’ come quella che io stesso ho provato trovandomi di fronte al branco di Altum da me sempre agognati e mai riuscito ad allevare per problemi di spazio.

 

 

Florestas submersas

 

 

I numeri incredibili della Florestas Submersas…

 

  • 78 tronchi di legno provenienti dalla Scozia e dalla Malesia
  • 40 specie diverse di pesci d’acqua dolce
  • 25 tonnellate di rocce di lava mista delle Arzorre
  • 4 tonnellate di sabbia La Plata sand Ada
  • 8 tonnellate di Aquasoil Powder Amazzonia Ada
  • 3,5 tonnellate di Ada powder sand speciale L
  • 2,5 tonnellate di rocce laviche
  • 2 tonnellate di altri legni vari
  • Più di 10.000 pesci tropicali d’acqua dolce divisi in 40 specie diverse 
  • Migliaia di piante divise in oltre 46 specie
  • 160.000 litri di acqua dolce
  • 40 mt di lunghezza x 2,5 m di larghezza e 1,45 m di profondità
  • 3,3 milioni di persone hanno visitato la mostra dalla sua innaugurazione, (dato al gennaio 2019 e di fonte Oceanario)

 

La conduzione della Florestas Submersas…

 

Per il controllo e la sua corretta conduzione ordinaria e straordinaria, sono costantemente presenti sul posto tre dipendenti Ada giapponesi che si alternano nel tempo ogni tre mesi circa, che si spostano direttamente dal Giappone al Portogallo e che si avvalgono dell’aiuto di un certo numero di appassionati professionisti esterni della Città oltre a vario personale dell’Oceanario.

Capite bene come questi numeri siano di per se imponenti quanto incredibili.

Questa è l’ultima eredità che Mr. Takashi Amano ci ha voluto lasciare e che auguro di cuore a voi tutti di riuscire a vedere dal vivo.

 

Considerazioni personali

 

Fotografare durante queste visite risulta essere complicato, specie poi per chi come me, non ha grande dimestichezza con la reflex: luci, riflessi ed effetti strani, gente che ti urta, bambini che ti spostano per vedere e la mancanza, per esigenze di viaggio, del cavalletto. Spero comunque che le immagini possano essere di vostro gradimento. 

Le stesse non sono volutamente messe in un preciso ordine, proprio per cercare di ricreare l’effetto di rindondanza che ci prende durante la visita, dove in pratica non si sa più cosa guardare prima …

Spero con questo mio piccolo apporto di essere riuscito (anche se pienamente consapevole di averlo fatto solo in minima parte) a farvi apprezzare ed emozionare con la Floresta Submersas di Takashi Amano, sia con quanto ho cercato di raccontarvi che con le foto che ho scattato durante la mia visita e che allego.

Grazie Maestro Amano, ovunque tu sia…! “Go riyo’ arigato’ gozaimasu…Sensei…”

 

 

Florestas submersas

 

 

 

Ho solo un piccolo rammarico in questa mia vacanza, non essere riuscito a visitare il negozio Aquaeden di Malveira dell’Amico Rui Alves, conosciuto a Norimberga lo scorso anno, e per altro uno di quelli che hanno partecipato all’allestimento e che ancora oggi ne cura la sua manutenzione. Purtroppo, e come me del resto, in questo periodo era in vacanza con la sua famiglia, fuori Lisbona ed il suo negozio era chiuso… Pazienza, sarà per la prossima volta…

 

 

Il video delle Florestas Submersas dell’Amico Augusto Veneruso:

 

Sono davvero contento e felice che il mio Amico Augusto, (che ha avuto modo di visitare l’Oceanario ben quattro anni fa), mi abbia passato il suo video realizzato allora. Oltre che ad essere molto ben fatto è la prova, se ancora c’è ne fosse bisogno, di quanto scrivevo all’inizio di questo articolo. Guardatelo con attenzione, le Florestas Submersas non sono cambiate di una virgola in questi quattro anni…

 

 

 

 

Note generali ed informative sull’Oceanario di Lisbona:

 

Sorge nella zona est della Capitale Lusitana che ha ospitato nel 1998 l’Expo e l’edificio che lo ospita è opera dell’Architetto nord–americano Peter Chermayeff, che lo ha voluto sulle rive di una darsena molto piacevole costruita lungo il fiume Tago e ben organizzata dal punto di vista nautico.

Questo luogo in origine era una zona portuale ormai dismessa e decadente ma tornata a vivere come un’araba fenice è diventata sede della Esposizione Universale, con il tema di fondo “Oceani: un’eredità per il futuro”, con 146 nazioni partecipanti.

Nel 2011 l’Architetto portoghese Campos Costa, ha curato e realizzato la nuova ala del museo acquatico, rendendolo così come lo si vede oggi.

In origine fu chiamato Padiglione dell’oceano, e doveva rappresentare l’unione degli Oceani del mondo attraverso le sue installazioni.

Sono circa 8 milioni i litri di volume delle vasche presentate, allestite su di un’area di 30.000 m2, ed accoglie circa un milione di visitatori all’anno.

L’Oceanario è aperto tutti i giorni dalle ore 10,00 del mattino sino alle ore 20,00 della sera con l’ultimo ingresso concesso alle ore 19,00 nel periodo estivo, con un lieve cambio di orario per quello invernale.

 

Link utili per organizzare una visita a Lisbona ed all’Oceanario:

 

www.oceanario.pt/en 

www.visitlisboa.com/it

www.lisbona.info/

www.lisbona.it/ 

 

Infine, un ultimo consiglio: se andrete a Lisbona, Città molto bella e piacevole, non rinunciate assolutamente a visitare il quartiere di Belém dove sul suo lungo mare troverete una pasticceria storica che dal 1837 offre i suoi divini “Pastéis de Belem”… ma preparatevi a fare una coda per entrare lunga almeno due isolati, e poi un buon caffè espresso ristretto, non ricordo il costo dei Pasteis, ma il caffè costa solo 0,60 euro, onesti questi Portoghesi….!

 

Buona visita…

 

 

 

Galleria fotografica de la Florestas Submersas…

 

 

 

 

Galleria fotografica de l’Oceanario di Lisbona…

 

 

 

Galleria fotografica della Città di Lisbona…

 

 

 

 

 

 


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