Osservare un acquario da tre lati

Condividi!

 

La piantumazione della vasca

E’ sempre un’emozione aprire il proprio box di piante…

 

E’ passato un mese abbondante, quasi quaranta giorni in cui la vasca ha continuato a maturare al buio, con il suo filtro carico e con due inoculazioni di batteri e nutrimento per loro, giorni in cui gli stessi hanno avuto modo di colonizzare i materiali filtranti, gli arredi ed il fondo.

Nei primi quindici giorni, la trasparenza dell’acqua non mi soddisfaceva in toto, ma continuava a presentarsi costantemente velata, e non intendo con questo dire “nebbiosa”, ma non perfettamente limpida.

La carica batterica che si stava evolvendo, stava cercando la o le sue case, ma è bastata una seconda inoculazione di batteri per poter osservare in poche ore, una piena trasparenza corretta in vasca.

La sua maturazione era quasi completa, e questa trasparenza indicava che i lieviti che costituiscono il nutrimento dei batteri veniva consumato ed elaborato in breve tempo.

Ma la sua stagionatura ha continuato ad andare avanti, per altri quasi trenta giorni, e siamo così arrivati al fatidico giorno in cui ho proceduto alla sua piantumazione.

Una raccomandazione, già detta ma penso sia bene ribadire… Non abbiate mai fretta, la fretta è sempre cattiva consigliera, meglio due giorni in più che uno in meno, i nostri nonni usavano dire, “la gattina frettolosa partorisce i suoi micini ciechi”.

 

Piante arrivate, acqua di cambio pronta, e si comincia…

 

Il primo passo è stato quello di svuotare quasi al 90% la vasca stessa, della sua acqua di avvio, che vi ricordo essere completamente di osmosi pura, ( 0 μS in uscita dall’impianto), e per vostra conoscenza, vi riporto comunque i valori parziali che per sfizio ho voluto misurare prima di resettare il tutto.

Il valore della conducibilità a 20 -21 gradi circa di temperatura era di 320 μS, ed il suo Ph era di 5,8 gradi. Altri valori ho ritenuto inutile misurarli in quanto avrei resettato il tutto a brevissimo tempo.

Il fondo aveva quindi cominciato a lavorare rilasciando parte del suo organico, così come le rocce Dragon, (che da nuove ricordo, non lavo mai, se non appena sciacquate, e senza nemmeno sottoporle ad una inutile bollitura), avevano di certo ceduto quanto potevano in termini di residui argillosi nello specifico.

 

Prepariamo le piante

 

Sono quindi passato a preparare le piante, estraendole dai loro vasetti e privandole del loro Grodan di coltura, questo per la Hemianthus callitrichoides cuba, di cui non erano disponibili delle Cup, mentre per la Bucephalandra sp. mini red ho provveduto a pulirle e liberarle della loro gelatina di coltura presente nelle vaschette Vitro delle stesse.

Non mi stancherò mai di raccomandare “sempre” di eseguire questa pulizia con perizia ed attenzione, perchè la fatica di questo lavoro sicuramente noioso ed a volte difficile vi tornerà a casa nel tempo a venire…

Non abbiate paura di tagliare delle radici, le piante che devono essere piantumate a breve ( di qualunque genere siano, anche se questo non è il nostro caso), non devono avere delle radici più lunghe di 3 cm, prima di essere piantate, questo stimolerà la pianta a produrne altre e nel contempo saremo certi che si fisserà ancorandosi molto meglio nel terreno.

Mai e dico mai piegare o arrotolare le loro radici. Tagliatele tranquillamente e senza alcun patema.

Ho cominciato di conseguenza ad inserire i ciuffi di Calli ponendoli nel substrato, bene in profondità, senza curarmi troppo di quanto gli stessi fossero in gran parte ricoperti dal soil, meglio più a fondo che troppo in superficie.

Dopo la Calli sono passato a posizionare le Buce, incollandole con pochi e piccoli punti di ciano acrilato in gel sui piccoli frammenti di roccia, seguendo ovviamente l’idea progettuale di partenza, a formare dei piccoli cespugli che contrastassero poi nel futuro, con il prato di Calli, e cercando di dare comunque tre visioni differenti per i tre lati di osservazione della vasca.

Terminata la piantumazione, ho dato acqua, sempre di Ro ma ricostruita con un Gh a 8 gradi, che rispettasse la corretta proporzione di Calcio (Ca) e Magnesio (Mg), di quattro a uno, del Kh mi preoccuperò dopo…

Una buona dose di bio condizionatore per abbassare e contenere l’eccessiva aggressività del valore di Redox dell’acqua nuova, una nuova inoculazione di batteri e nutrimento, e riavviato il filtro.

Le luci erano già state programmate con una potenza al 60% circa e con un foto periodo di sei ore.

Il giorno a seguire poco prima della loro accensione ho dosato la quantità corretta di carbonio liquido e di fito – ormoni, (nello specifico affidandomi interamente al Protocollo Oceanlife, rispettivamente, Aquacarb ed Axcel), mentre mi preparavo ad inserire il diffusore della “vera” Co2 e montare il suo impianto, che ricordo, lavorerà in modo continuo h 24, ed il mio immancabile Skimmer, che verrà temporizzato con una cadenza di attivazione di circa 15 minuti ogni otto ore, quindi tre volte ogni 24 ore.

Ora tutto è avviato, non resta che attendere ed osservare nel prossimo mese, gli sviluppi della vegetazione, prima di inserire gli animali, che saranno appartenenti ad una sola specie, particolare e rara, ma questa la scopriremo solo tra un mese circa…

 

Un vasetto di Calli pulito e disteso pronto ad essere prorzionato…

 

Le Buce pronte sul vassoio per essere posizionate in vasca …

 

I magnifici getti delle Buce arrivate…

 

La piantumazione continua…

 

E continua …

 

Dando forma al paesaggio rispettando il progetto studiato…

 

 

 

 

 

 

Infine vi voglio postare un video senza grandi pretese, lo so è fatto con il cellulare ma purtroppo tenuto a mano libera, (dopo due tentativi di acquisto di uno stabilizzatore risoltesi con due clamorose “sole”, e grazie a Paypal che mi ha restituito i soldini), video che spero però possa aiutarvi a rendere evidente l’idea di un concetto che vorrei comunque descrivervi, e che ritengo di estrema importanza in un acquario.

 

La ricerca del flusso corretto della corrente

 

Spesso vi sentirete dire, o avrete letto dell’importanza che il flusso di corrente dell’acqua riveste in un acquario ben condotto. Questo il motivo per cui vi sarà sempre consigliato di utilizzare un filtro “sempre” sovradimensionato.

In un acquario non ci devono mai essere delle zone di acqua ferma, ma la stessa deve sempre avere una buona circolazione in qualsiasi punto della vostra vasca.

Un corretto flusso non si improvvisa, ma va studiato a priori, in fase progettuale, per capire come posizionare gli arredi, il fondo e non ultimo le piante stesse, sempre creare barriere o ostacoli alla corrente dell’acqua.

I giapponesi lo chiamano “Nagare”, personalmente mi accontento di chiamarlo “flusso”, e per rendere le cose semplici, il flusso è il movimento che un fluido, qualsiasi esso sia, (nel nostro caso l’acqua), segue e percorre all’interno del contenitore che prendiamo a riferimento, per noi l’acquario.

In un acquario ben condotto, non ci sono mai zone di acqua ferma, tutto è in movimento costante ed armonico. Le piante saranno costantemente cullate da questa corrente, e saranno facilitate nella dispersione dei loro prodotti di risulta dovuti alla loro vegetazione.

La corrente porterà a loro il nutrimento disponibile in colonna, senza lasciare zone scoperte. Gli animali si adegueranno alla corrente, disponendosi frontalmente e nuotando continuamente, proprio come fanno in natura.

Non abbiate paura di avere troppa corrente, in un contesto come quello di un acquario comunque sapranno trovarsi delle zone più tranquille dove la corrente viene smorzata dagli arredi, da buon pescatore a mosca secca di torrente, vi garantisco che la corrente che spesso si vede in superficie, nella realtà sul fondo è minima, ed a modificarla basta un sasso o un ciuffo di piante…

Quindi noi avremo la sensazione che i pesci facciano una estrema fatica per tenere questa corrente, mentre in realtà, sul fondo, loro saranno tranquilli, ed appostati in questi piccoli spot attenderanno il passaggio del cibo.

 

Video nagare

 

Vorrei che notaste, come in questo video sia evidente il movimento dell’acqua, ed altrettanto evidente il fatto che le velocità dei flussi superficiali siano in se molto più forti che non in profondità, ma comunque… sempre presenti. Questa condizione è indispensabile, non possiamo e non dobbiamo rinunciarci mai ad averla.

In questo preciso caso, è ovvio che gioco molto in casa, anzi, in vasca per la sua conformazione, avrò degli animali che sui due lati lunghi si disporranno sicuramente in posizione contrapposta, (testa verso la corrente), mentre tra le rocce troveranno delle zone di tranquillità, in cui potersi rilassare.

Cosa devono farci capire queste riflessioni… che la scelta sia delle piante che vorremo coltivare, ma sopratutto la scelta degli animali da allevare, devono essere ponderate con attenzione ed a priori di qualsiasi progetto.

Non è corretto nè tanto meno consapevole allestire un acquario in cui ciò che si coltiva e si alleva “debba” adattarsi alla situazione presente, ma molto meglio pensare e studiare un ambiente che sia rispettoso delle loro esigenze, e quindi allestito rispettando questi principi…

 

 

Continuate a seguirmi se ne avete il piacere…. A presto!

Dati tecnici del progetto

  • Vasca: “Cube Garden ADA 90 P”, dimensioni 90 x 45 x 45 cm. vetro extra chiaro, di 10 mm.
  • Filtro Eheim termo filtro Professional 3 – 350T
  • Illuminazione: Plafoniere GNC Italia – Heaven L – 55 watt per 8670 lumen
  • Protocollo di fertilizzazione: Oceanlife
  • Protocollo di ricostruzione acqua: Oceanlife
  • Fondo: Probibio Aquarium Care Program – Lapillo vulcanico
  • Sabbia cosmetica: Colorado Sand ADA
  • Rocce: Dragon stone ADA
  • Piante: Troplant

 

 

Restate connessi per gli aggiornamenti… Lo sviluppo della vasca e della sua vegetazione…

 

La cronistoria dell’avvio:

  • Lo studio dell’Hardscape
  • La piantumazione
  • Lo sviluppo della vasca
  • La manutenzione e la sua conduzione ordinaria
  • La manutenzione straordinaria periodica

 

Per approfondire l’argomento:

 

 

Marino Varetto

Seguici su:

©Copyright 2020 Marino Varetto – Acquarioct.it  

Tutti i diritti sono riservati.
I testi sono di proprietà di Marino Varetto ai sensi e per gli effetti della Convenzione Universale del diritto d’autore di Ginevra 1952 e della Legge 22 aprile 1941 nr. 633 modificata dalla Legge 22 maggio 2004 nr. 128
E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su sito internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione scritta dell’autore e con citazione esplicita della fonte.
E’ altresì vietato utilizzare il presente materiale per scopi commerciali di qualunque tipo.
Copyleft: è consentita la stampa e la copia cartacea esclusivamente per uso personale e senza fine di lucro.
E’ consentita la riproduzione parziale su forum o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte.
Le suddette regole valgono in tutti i paesi del mondo, ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.
Le immagini sono di proprietà dei rispettivi autori.

 

Related posts